Posta la loro funzione vitale e insostituibile, i polmoni hanno una capacità di scambiare ossigeno e anidride carbonica ben superiore alle effettive esigenze medie dell’organismo. I primi sintomi della fibrosi polmonare, quindi, iniziano a manifestarsi quando il danno è giù abbastanza avanzato e consistono essenzialmente in tosse secca, priva di muco, persistente e non motivata da altre cause riconoscibili, e dispnea, ossia mancanza di fiato durante l’esercizio e/o durante l’esecuzione delle attività abituali. Queste due manifestazioni, spesso trascurate dalla maggioranza delle persone (soprattutto dai fumatori) dovrebbero indurre a rivolgersi al medico per un controllo e gli approfondimenti del caso.
Oltre che alla fibrosi polmonare, tosse secca e dispnea potrebbero essere dovute alla broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) oppure all’insufficienza cardiaca: altre due importanti malattie croniche dell’adulto/anziano, da trattare precocemente. Man mano che la fibrosi polmonare evolve, i sintomi respiratori peggiorano e la dispnea inizia a manifestarsi per sforzi sempre più modesti e anche a riposo, fino a richiedere l’ossigenoterapia. Altri sintomi della malattia comprendono l’allargamento delle punta delle dita e l’ispessimento dei letti delle unghie, che possono assumere un aspetto a cucchiaio definito “a bacchetta di tamburo”. In aggiunta, possono essere presenti edema periferico (ossia, gonfiore da ritenzione idrica, a livello di mani, piedi e caviglie) e una colorazione tendenzialmente bluastra della pelle, in particolare a livello di mani e piedi (a causa della ridotta quantità di ossigeno nel sangue).